Da Il resto del Carlino
Mirco Montecchiani, presidente dell’associazione dei non vedenti della provincia, e il vicepresidente regionale Giuseppe Giampieri hanno invitato alla prudenza nel riferire notizie sulla scoperta da parte della Guardia di Finanza di falsi ciechi, perché a volte le cose non stanno proprio così. Ma il danno che viene provocato al disabile è immenso, perché additato come un furbo e, cosa ben più grave, come un truffatore. «Ci telefonano i nostri soci ha detto Giampieri segnalandoci la loro preoccupazione di uscire di casa, stante questo clima che si è creato. Così finiscono per chiudersi in casa e rifiutare qualsiasi relazione con l’esterno. Per un cieco è la morte civile e sociale». Alla base di tutto hanno spiegato c’è una non conoscenza della legge che disciplina le varie categorie di non vedenti che possono essere assoluti, parziali o ipovedenti gravi: in tutti i tre casi sono previsti benefici economici. La pensione per un cieco totale si aggira sulle 800 euro mensili, per un ipovedente grave è di 267 e un’indennità sociale di 193 euro mensili è prevista per i ciechi parziali. «Si comprende, perciò ha detto Riccardo Zappelli, medico rappresentante dell’associazione nelle commissioni di valutazione della cecità che chi percepisce una pensione di invalidità non è detto che debba essere per forza un cieco assoluto». «SI DIMENTICA ha aggiunto Montecchiani che noi come associazione lavoriamo proprio per far raggiungere al non vedente il maggior grado possibile di autonomia personale e, quindi, di muoversi con apparente disinvoltura tale da nascondere bene, a volte, la propria disabilità». Beatrice La Rena, segretaria dell’Unione Ciechi della provincia, ricorda i numeri. «Nella provincia di Macerata, su una popolazione di 319.181, le persone con disabilità visiva sono 1.200, mentre i casi finora segnali sono stati 4, pari cioè allo 0,33%. Eppure le notizie che si sono rincorse e messe bene in evidenza hanno dato l’impressione che ci trovassimo di fronte ad un fenomeno devastante. Per questi quattro casi, inoltre, sono in piedi ricorsi per le ragioni che abbiamo detto, ma il danno nei loro confronti e nei confronti dell’associazione è enorme». a. t.