Bolognola – 21/11/2010 – Il Museo delle Bambole di Bolognola, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi di Macerata ha dato vita ad un’interessante iniziativa didattica, attraverso la quale, 5 bambine non vedenti e ipovedenti della Provincia di Macerata (Amel, Cecilia, Fatima, Giulia e Valeria) hanno effettuato un “viaggio nel tempo e nello spazio” attraverso la creazione di bambole, rappresentative di diverse culture ed epoche storiche, sotto la supervisione di Mirko Montecchiani, presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e docente presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata.
Le bambole – spiega Mirko Montecchiani – sono state realizzate attraverso un accurato percorso didattico/formativo, finalizzato ad affinare l’utilizzo del tatto e la capacità manipolativa e discriminatoria dei materiali, senza l’uso della vista. Si tratta di un’attività che non ha precedenti nella nostra provincia e che pone finalmente termine al pregiudizio, spesso ancora presente nelle scuole, secondo cui l’attività manuale in classe non è adatta agli alunni non vedenti perché “pericolosa e non adeguata al loro percorso formativo”.
Gli interessanti risultati di questo laboratorio saranno contenuti in una tesi di specializzazione, realizzata da Erica Bianchi, studentessa del corso di abilitazione alle attività di sostegno, presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata. L’intero lavoro di tesi, insieme alle bambole realizzate, saranno presto a disposizione, presso i locali dell’Unione Italiana Ciechi, di tutti gli insegnanti di sostegno che la vorranno consultare per le loro attività scolastiche con alunni non vedenti.
L’Unione Italiana Ciechi ringrazia di cuore lo staff del Museo delle bambole per la loro disponibilità e professionalità; in particolare Elisabetta e Marina Colzi, proprietarie della collezione, ospitata a Palazzo Primavera, villa del Cinquecento appartenente all’Amministrazione Comunale di Bolognola.